ASSISTENZA TECNICA

SEMPLIFICAREMO I DPI PER VOI!

Di seguito sono riportati i nostri ausili per la selezione suddivisi per categoria di prodotto. 

In caso di dubbio, non esitare a contattarci.

CRITERI DI SCELTA DEI GUANTI

La scelta di un guanto è un compromesso fra il livello di protezione necessario, definito durante un’analisi dell’ambiente professionale, un livello di comfort desiderato e il costo, non tanto quello dell’acquisto quanto quello di utilizzo (resistenza, produttività).

Il nostro catalogo è stato studiato proprio per consentire una scelta oculata del guanto ideale in funzione della protezione richiesta. Proponiamo diverse fasi per individuare i vari criteri di scelta per trovare il guanto giusto.

INDIVIDUARE E CLASSIFICARE I RISCHI POTENZIALI

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DETERMINARE IL TIPO DI GUANTO GIUSTO PER LE ESISGENZE SPECIFIFCHE IN TERMINI DI:

LIVELLO DI PROTEZIONE DESIDERATO:

Secondo le mansioni da svolgere.

TIPO DI LAVORO:

Lavori di precisione, manipolazione generica o pesante. Questo criterio determinerà il livello della libertà di movimento.

AMBIENTE:

Ambiente asciutto, leggermente oleoso, oleoso oppure bagnato. Questo criterio determinerà le caratteristiche chimiche della spalmatura.

ASPETTATIVE DI COMFORT:

Questo criterio potrà dipendere dal tempo di indossaggio (breve, permanente o discontinuo), della traspirazione o ancora della morbidezza desiderata. Permetterà di migliorare la produttività.

SELEZIONARE IL PRODOTTO PIÙ ADATTO TENENDO PRESENTI I DATI TECNICI CHE PRECISANO PER OGNI ARTICOLO IL SETTORE DI UTILIZZO E I VANTAGGI

CARATTERISTICHE DEL GUANTO

I VARI TIPI DI SPALMATURA

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IL TIPO DI SPALMATURA

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LA FINITURA ESTERNA

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LA FINITURA INTERNA

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I DIVERSI TIPI DI MANICHETTE: FINITURA DEL POLSINO

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CHE COS’È IL CALIBRO?

Unità di misura corrispondente allo spessore della maglia Il valore del calibro è direttamente proporzionale alla finezza della maglia e alla libertà di movimento.

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LA MATIERE

PROTEZIONE

PVC

NITRILE

NEOPRENE

LATTICE

VINYL

+

  • Eccellente resistenza all’abrasione
  • Buona resistenza alle soluzioni acquose (acidi, basi)
  • Buona aderenza
  • Elevata elasticità
  • Buona resistenza meccanica
  • Elevata resistenza agli oli, ai combustibili ed ad alcuni solventi organici
  • Allergia esclusa
  • Ampio spettro di protezione chimica
  • Buona resistenza meccanica
  • Elevata resistenza termica
  • Resistenza
  • Ottima elasticità
  • Flessibilità
  • Resistenza
  • Comfort e maneggevolezza
  • Buona aderenza
  • Resistenza al taglio e alla perforazione
  • Allergia esclusa
  • Buona resistenza agli acidi ossidanti

-

  • Sensibile ai raggi UV
  • Sensibile alle basse temperature
  • Sensibile ai solventi organici
  • Bassa resistenza alla fiamma
  • Aderenza ridotta in ambiente umido
  • Resistenza moderata agli idrocarburi (oli o benzina)
  • Possibilità di reazioni allergiche
  • Bassa resistenza alla fiamma
  • Bassa resistenza agli idrocarburi e ai solventi organici
  • Resistenza meccanica moderata

INOLTRE...

Anche la taglia, lo spessore, la lunghezza e la forma (ambidestra o anatomica) sono elementi importanti per descrivere un guanto.

CRITERI DI SCELTA

Le ferite ai piedi rappresentano circa il 7% degli infortuni sul lavoro:

  • traumi come perforazioni, schiacciamentie lacerazioni;
  • ferite in seguito a scivolate, movimenti sbagliati e cadute.

Non è possibile stare in piedi, camminare o correre senza piedi. Si tratta di uno dei sistemi meccanici più importanti del nostro corpo. Ne sostengono infatti il peso e ammortizzano gli urti con il suolo. È pertanto fondamentale assicurarsi che siano protetti e comodi.

La scelta delle calzature antinfortunistiche giuste si basa su tre criteri principali:

  • i rischi che si corrono;
  • l’ambiente di lavoro;
  • il livello di comodità richiesto.
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TECNOLOGIE E MATERIALI

Le scarpe e gli stivali antinfortunistici della linea Coverguard® sono realizzati con tecnologie e materiali di qualità, con un design moderno.

Ideata per proteggere i vostri piedi dai rischi che si corrono sul posto di lavoro, la linea Coverguard® garantisce la giusta comodità, nel lavoro sia all’aperto sia in ambienti chiusi, in tutte le stagioni.

Tutti i prodotti della linea Coverguard® soddisfano i requisiti della norma EN ISO 20345: 2011.

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TOMAIA

La tomaia è la “parte sopra” della scarpa o dello stivale. Serve a proteggere il piede ed è realizzata con materiali naturali, come la pelle e/o i materiali sintetici.

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FODERA

La fodera è il materiale che si trova all’interno della scarpa, in contatto diretto con il piede. In particolare, permette di proteggere le cuciture interne e di prolungare così la durata utile della scarpa. Prodotta con diversi materiali tessili, la fodera garantisce anche la traspirabilità e il comfort di chi indossa la calzatura.

PUNTALE DI PROTEZIONE

Il puntale di protezione si trova nella parte anteriore della calzatura, fra la tomaia e la fodera. Serve a proteggere le dita dei piedi da eventuali rischi di urto o schiacciamento.

Può essere in metallo (acciaio o alluminio) o composito (fibra di carbonio, fibra di vetro, plastica).

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PROTEZIONE ANTIGRAFFIO

Le protezioni antigraffio, se presenti, si trovano sulla parte anteriore e sulla parte posteriore della scarpa o dello stivale.

Rinforzando la resistenza all’usura della tomaia, permettono di prolungare la durata utile della calzatura. Possono essere di pelle, stark®, TPU o KPU.

SOLETTA ANTIPERFORAZIONE

La soletta antiperforazione, in acciaio o in tessuto, si colloca sotto la soletta di pulizia. È fissata in modo che non sia possibile rimuoverla senza danneggiare seriamente la scarpa antinfortunistica.

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SOLETTA COMFORT (IGIENICA)

Rimovibili e morbide, le solette igieniche permettono una maggiore pulizia, inoltre offrono più comodità sia termicamente sia per quanto riguarda l’assorbimento degli urti.

La schiuma di HI-POLY o di EVA e l’inserto in silicone o fibra di legno contribuiscono alla tecnicità di questi componenti indispensabili al comfort dell’utente.

SUOLA ESTERNA

La suola esterna può essere composta da un’unica suola (monodensità) o da due suole (doppia densità): una suola esterna in contatto con il pavimento e una soletta intermedia collocata fra la suola esterna e la soletta antiperforazione.

Queste suole possono essere incollate alla tomaia oppure stampate direttamente sulla tomaia, con la tecnica dell’iniezione.

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TESSILE

FIBRE

Perché un materiale sia tessile, deve consentire in particolare la realizzazione di fili.

Le fibre tessili utilizzate nella composizione degli indumenti della gamma Coverguard® si classificano in due categorie: Le Fibre Naturali di origine vegetale come il Cotone e le Fibre Sintetiche create chimicamente come il poliestere, il poliammide,
l’acrilico o l’elastan.

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TESSUTO

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GRAFENE

CHE COS’È?

Il grafene prende il suo nome da grafiteun minerale naturale, da cui è derivato (ad esempio, le mine delle matite).

È lo strato di grafite più sottile che si possa immaginare: questo materiale 2D è completamente invisibile e consiste in un singolo strato di atomi di carbonio legati sotto forma di esagoni (rispetto ai diversi fogli per la grafite)

Il grafene è il materiale più leggero, forte e conduttivo identificato fino ad oggi.

SOTTO QUALI FORME?

Il grafene è usato principalmente sotto forma di inchiostri nel mondo tessile così come sul rivestimento della membrana del nostro modello PYTHON: solo pochi atomi possono già conferirgli le sue proprietà.

PROPRIETÀ

  • Conduttore termico/termoregolatore (fino a 5.300 W m-1 K-1 ): distribuisce il calore in modo uniforme attraverso il legame dei suoi atomi.

    • Tempo caldo: Dissipa il calore corporale in base all’ambiente e all’attività fisica

    • Tempo freddo: trasferisce il calore dalle zone più calde a quelle più fredde

    • Più il grafene è vicino alla pelle, migliore sarà la sua capacità di regolare la temperatura (+/- 2°C in media)

  • Batteriostatico: riduce la formazione degli odori dovuti alla traspirazione fermando la proliferazione dei batteri

  • Resistente: 200 volte più resistente dell'acciaio pur essendo ultra flessibile (gli atomi sono fortemente legati insieme)

  • Conduttore elettrico: possibilità di sviluppare tessuti intelligenti (per esempio stampa 3D di batterie con inchiostro di grafene)

  • Leggero: aggiunge proprietà al capo senza appesantirlo. Basta qualche grammo!

  • Antistatico: il grafene è un conduttore, quindi può dissipare le cariche elettrostatiche

  • Non inquinante: può produrre energia da solo naturalmente (senza additivi)

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SPALMATURA

CHE COS’È LA SPALMATURA?

La spalmatura consiste nel rivestire con uno strato di protezione (materiale plastico) la superficie di un tessuto per conferire caratteristiche che non gli sono proprie.

  • Si parla di strato di spalmatura
  • Ha un ruolo barriera

Caratteristiche:

  • Fissa le fibre: maggiore resistenza all'abrasione e all'invecchiamento
  • Permette l'idrorepellenza, l’impermeabilità
  • Protezione rispetto agli agenti atmosferici
  • Isolamento termico: caldo o freddo

Tipo di spalmatura:

  • PVC: Flessibilità, resistenza ai raggi UV/ Effetto più plastico
  • PU: Buona resistenza alla trazione e allo strappo/ Più costosa
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SOFTSHELL

Un Softshell mira a trovare un equilibro tra mantenere l’impermeabilità e respirare rispetto agli agenti atmosferici.

3 tipi di Softshell:

  • 3 strati: 1 strato esterno + 1 membrana laminata impermeabile e traspirante + 1 strato interno laminato pile per l’apporto di calore. Es.: Ambiente freddo
  • 2,5 strati: 1 strato esterno + 1 membrana impermeabile e traspirante laminata + 1 pellicola di protezione della membrana. Es.: Ambiente caldo/mezza-stagione
  • 2 strati: 1 strato esterno + 1 membrana impermeabile e traspirante laminata + 1 fodera sospesa per il comfort (mesh). Es.: Ambiente caldo/mezza-stagione
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LA TECNOLOGIA SORONA®

SORONA® : UN’ALTERNATIVA DI PRIM’ORDINE AL PIUMINO
DuPont™ Sorona® è un prodotto innovativo, fatto in parte di fibre di poliestere provenienti da materiali rinnovabili.

Questa tecnologia è stata scelta per creare prodotti isolanti di lunga durata e ad alte prestazioni.

A parità di peso, Sorona® è più efficiente dell'ovatta di poliestere premium sotto molti aspetti:

  • Migliore conservazione del calore in atmosfera secca e umida: +7% di ottimizzazione del rapporto peso/calore
  • Maggiore leggerezza - Migliore riempimento: +36%
  • Meno materiale per fornire lo stesso calore
  • Ingombro inferiore

Compressione e recupero:

  • Migliore tasso di compressione: +8% (65% vs 60%)
  • Tasso di recupero = 96%
  • Più flessibilità nei movimenti

Asciugatura rapida: Buona traspirabilità

Proveniente da materiali rinnovabili: 37% (in peso) di vegetali rinnovabili ogni anno

LA TECNOLOGIA 37.5®

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AUMENTA LA RESISTENZA: USANDO MENO ENERGIA PER FARE LA STESSA QUANTITÀ DI LAVORO

  • Naturale: minerali vulcanici attivi incorporati nella fibra
  • Permanente: le particelle attive 37,5® non scompaiono con il lavaggio
  • Termoregolatrice: mantiene il corpo alla temperatura ideale di 37,5°C
  • Comfort: allontana il sudore prima che si formi
  • Stabilizza il livello di umidità a 37,5%
  • Intrappola gli odori e li rilascia durante il lavaggio
  • Recupera energia per riscaldare il corpo

INDIVIDUARE LA PROTEZIONE RESPIRATORIA GIUSTA PER L’USO PREVISTO

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VALUTAZIONE DEI RISCHI RESPIRATORI

Basata sulla direttiva 2004/37/CE, la direttiva (UE) 2019/983, in vigore a partire da luglio 2021, prevede un abbassamento dei valori limite di esposizione di alcuni agenti cancerogeni o mutageni sul lavoro.

Stabilisce un contesto di principi generali che consentono agli Stati Membri di applicare uniformemente le prescrizioni minime.

Inoltre, la direttiva 2004/37/CE non impedisce agli Stati Membri di applicare misure supplementari, come un valore limite biologico.

La norma europea EN 529:2005 determina come si deve selezionare il dispositivo respiratorio giusto in base alla valutazione dei rischi.

Questa norma definisce il “fattore di protezione”, che è per definizione il parametro che esprime il rapporto fra la concentrazione del contaminante nell’ambiente e quella all’interno del dispositivo respiratorio. È importante distinguere fra il fattore di protezione nominale (FPN) e il fattore di protezione attribuito (FPA).

Il fattore di protezione nominale (FPN) è un valore derivato dalla percentuale massima di perdita totale (verso l’interno del dispositivo respiratorio) consentita dalle standard europee.

Il fattore di di protezione attribuito (FPA) è il livello di protezione respiratoria che il 95% degli utenti di DPI può ragionevolmente raggiungere sul posto di lavoro.

Inoltre, un riferimento importante per la scelta del dispositivo respiratorio è il valore limite di esposizione (VLE), che indica le concentrazioni ambientali di sostanze chimiche in sospensione nell’aria al di sotto delle quali la maggior parte dei lavoratori può restare esposta più volte al giorno nella corso della vita professionale, senza effetti nocivi sulla salute.


CONFORMITÀ CON LE STANDARD IN VIGORE

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DESCRIZIONE DELLA MARCATURA

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LE NOSTRE MASCHERE RIUTILIZZABILI (NR)

Tutte le nostre maschere non riutilizzabili sono testate contro le allergie e non devono essere utilizzate negli ambienti dove la concentrazione di ossigeno è inferiore al 17% vol.

Offrono i seguenti vantaggi in funzione delle esigenze di ogni utente

PERFORMANCE

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COMFORT DI UTILIZZO

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FACILE DA UTILIZZARE

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QUALE PROTEZIONE FFP SI ADDICE ALLE VOSTRE ESIGENZE?

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LE NOSTRE MASCHERE RIUTILIZZABILI (R)

Utilizzo solo quando O2 > 17%

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LIVELLO DI PERFORMANCE DEI FILTRI ANTIGAS

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Per indossare un dispositivo facciale, come una maschera completa o una semimaschera, è necessario accertarsi che la guarnizione aderisca perfettamente al volto.

Gli uomini devono radersi la barba; è necessario inoltre evitare l’intromissione di capelli, barba o stanghette degli occhiali (altrimenti il fattore di protezione diminuisce).

LA PERFORMANCE AL SERVIZIO DL COMFORT DI UTILIZZO

Le protezioni respiratorie Coverguard più avanzate presentano funzioni specifiche per soddisfare anche le aspettative più esigenti.

ERGONOMIA INTELLIGENTE

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FACILITÀ E COMFORT DI UTILIZZO

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COMFORT VISIVO (MASCHERE COMPLETE)

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FILTRI A CARTUCCIA PER LE MASCHERE

I FILTRI ANTIGAS

Proteggono contro i gas e i vapori tossici

TEST DI LONGENITÀ DEI FILTRI ANTIGAS

La durata di un filtro antigas si testa applicando una flusso di gas di prova pari a 30 L/min, ovvero il volume d’aria respirato ogni minuto da una persona di media corporatura che svolge un lavoro mediamente difficile. Si può calcolare approssimativamente anche rapportando la concentrazione sul posto al tempo minimo di penetrazione richiesto per il tipo di filtro in questione.

CALCOLO DELLA LONGEVITÀ DI UN FILTRO ANTIGAS

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SETTORE DI UTILIZZO

A

Gas e vapori di composti organici con punto di ebollizione > 65°C
Esempi di idrocarburi particolari: toluene, benzene, xilene, stirene, trementina, cicloesano, tetracloruro di carbonio, tricloroetilene.

Alcuni solventi vengono spesso utilizzati sotto forma di miscele, come i solventi a base di benzene, le essenze minerali, la trementina minerale, l’acquaragia, la nafta solvente. Altri composti organici: dimetilformammide, fenolo, alcool furfurilico, alcol diacetonico.

Ma anche alcune materie prime e determinati additivi della plastica, come gli ftalati, le resine fenoliche, le plastiche epossidiche e i policlorobifenili sotto forma di isomeri del PCB.

AX

Gas e vapori di composti organici con punto di ebollizione > 65°C

B

Gas e vapori inorganici

Per esempio: biossido di zolfo, cloro, acido solfidrico (H2S), cianuro d’idrogeno (HCN), gas cloridrico (HCl), composti del cianuro, fosforo e acido fosforico.


E

Acidi organici, gas acidi e, in generale, gli acidi grassi come l’acido nitrico, l’acido propionico e l’acido formico.

K

Ammoniaca e derivati organici dell’ammoniaca, ammine organiche come la metilammina, l’etilammina, l’etilendiammina e la dietilendiammina.

P

Particelle, aerosol solidi e liquidi

HG

Mercurio

NO

Vapori nitrosi e biossido d’azoto

CO

Monossido di carbonio

FILTRI A CARTUCCIA PER LE MASCHERE

I FILTRI PER PARTICELLE

Proteggono contro le particelle solide e liquide come le polveri, i fumi, i fumi di saldatura, le nebulizzazioni, i microrganismi e le particelle radioattive.

  • Il filtro non è soggetto a usura, però può intasarsi per effetto delle particelle e dell’umidità derivante da una maggiore resistenza alla respirazione.
  • Per proteggersi dalle sostanze radioattive e dai microorganismi, si consiglia di utilizzare i filtri per particelle una sola volta.
  • I filtri per particelle devono essere sostituiti quando diventa difficoltoso respirare.

FILTRI PER PARTICELLE

  • Polveri: particelle solide aeroportate, formatesi durante la lavorazione di materiali organici e inorganici.

  • Possono essere costituite da minerali, carbone, legno o cereali e fibre varie (amianto, silicato, fibra di vetro, ecc.).

  • Gas di fumo: particelle metalliche formatesi in seguito al raffreddamento di un metallo evaporato e alla relativa ossidazione, al con tatto con l’ossigeno presente nell’aria. I gas i fumo di ossido di piombo, per esempio, si formano quando si fonde il piombo. I gas di ossido di ferro e di altri metalli si formano durante la saldatura.

  • Fumi: particelle fini di carbone e cenere, che incorporano goccioline di liquido.

  • Nebulizzazioni: goccioline aeroportate formatesi in seguito alla dispersione di un liquido nell’aria sotto forma di particelle fini. Esempi: nebulizzazioni d’olio legate alla lavorazione del metallo, durante il taglio o la molatura.

  • Microorganismi: per esempio batteri, virus, spore.

  • Particelle radioattive: particelle prodotte dalla radiazione.

I FILTRI COMBINATI

I filtri combinati fermano sia i gas e i vapori, sia le particelle. L’aria attraversa innanzitutto gli elementi che filtrano le particelle e in seguito quelli che assorbono i gas.

L’elemento filtrante ferma le particelle che si propagano, come le goccioline di vernice. In caso di liquidi vaporizzati, è necessario impiegare i filtri combinati.

I FILTRI COMBINATI

Proteggono contro i contaminanti sotto forma di gas e particelle.

LA PERFORMANCE AL SERVIZIO DEL COMFORT DI UTILIZZO

Le protezioni ottiche Coverguard più avanzate presentano funzioni specifiche per soddisfare anche le aspettative più esigenti.

COMFORT

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ADATTABILITÀ ANATOMICA

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STABILITÀ, PER UN INDOSSAGGIO PROLUNGATO

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COME SI IDENTIFICANO I LIVELLI DI PROTEZIONE E DI PERFORMANCE?

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SIGNIFICATO DELLE MARCATURE

Le protezioni ottiche Coverguard, di classe ottica 1, sono ideali per essere indossati costantemente.

MARCATURA OBBLIGATORIA

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MARCATURA OPZIONALE

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MARCATURE DEFINITE IN FUNZIONE DELL’UTILIZZO

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INDIVIDUARE IL TIPO DI PROTEZIONE ACUSTICA CONSIGLIATA IN FUNZIONE DEL RUMORE

L’INTENSITÀ DEL RUMORE RADDOPPIA OGNI 3 DECIBEL

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SCEGLIERE LA PROTEZIONE GIUSTA

Tenere presenti i seguenti parametri:

  • Determinazione del tipo di rumore: fisso, fluttuante, intermittente, impulsivo
  • Misurazione del rumore sul posto di lavoro: Intensità in (dB) e volume (Hz)
  • Determinazione del tempo di esposizione
  • Calcolo del livello di attenuazione necessario

Se la performance della protezione è superiore alle esigenze effettive, l’operatore rischia di restare isolato dal suo ambiente di lavoro.

GLI OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO

Sul posto di lavoro, i valori limite di esposizione al rumore, che non devono essere superati, sono normalmente di 87 decibel (dB) per il livello di esposizione quotidiano o settimanale, considerando l’attenuazione che si può ottenere con le protezioni acustiche.

I valori di esposizione in base ai quali è necessario prendere provvedimenti, ovvero i livelli di decibel a partire dai quali un datore di lavoro è tenuto ad attuare misure particolari, sono stabiliti a 80 dB (valore inferiore) e 85 dB (valore superiore), considerando un livello di esposizione giornaliero o settimanale.

REQUISITI ESSENZIALI IN TERMINI DI PROTEZIONE CONTRO I RISCHI LEGATI AL RUMORE SUL POSTO DI LAVORO

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dB(A) = si tratta di un decibel ponderato A, che rappresenta un’unità del livello i pressione sonora utilizzata per misurare i rumori ambientali. I fonometri sono programmati per misurare il dBA, dove “A” è un fattore applicato per riflettere il modo in cui l’orecchio umano sentirebbe e interpreterebbe il suono misurato.

DESCRIZIONE DELLA MARCATURA

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SPIEGAZIONE DEGLI INDICI DI ATTENUAZIONE

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OTTENERE UN LIVELLO DI PROTEZIONE SUPERIORE CON UNA DOPPIA PROTEZIONE

Può essere necessario indossare una doppia protezione acustica (cuffie e tappi) quando si eseguono lavori particolarmente rumorosi (120 dB e oltre).

Da alcuni studi, è emerso che l’attenuazione ottenuta mediante dispositivi combinati era inferiore rispetto alla somma delle riduzioni ottenute considerando i due dispositivi singolarmente.

Ciò si spiega in funzione dell’associazione meccanico-acustica fra i dispositivi, soprattutto a frequenze elevate, e di un limite massimo vincolato al passaggio del suono per conduzione ossea che “mette in corto circuito” la protezione, se così si può dire, per quanto essa sia efficace.

Gli attenuamenti massimi ottenuti combinando i tappi e le cuffie raggiungono valori vicini ai 40 dB.

PARTICOLARITÀ PER L’INDUSTRIA ALIMENTARE

I lavoratori dell’industria alimentare hanno esigenze particolari:

  • buona protezione acustica;
  • tracciabilità del tappo, qualora cadesse in una preparazione.

I tappi 30210, 30211 e 30212 integrano una sfera in acciaio inox del diametro di 2,75 mm, che può essere recuperata mediante un rilevatore di metalli. Sono blu, l’unico colore non classificato come “alimentare”.

COME SI SCEGLIE LA PROTEZIONE GIUSTA PER IL CRANIO?

LAVORO IN AMBIENTI CHIUSI

Urto con un oggetto solido e fermo che può avere come conseguenza lacerazioni, ferite superficiali o perdita dei sensi

LAVORO ALL’APERTO

Urto con un oggetto solido e fermo che può avere come conseguenza lacerazioni, ferite superficiali o perdita dei sensi

PROMEMORIA DELLE BUONE PRASSI

  • Dare priorità alla stabilità e all’equilibrio sulla testa anziché al peso effettivo.

  • Preferire un copricapo in tessuto anziché in plastica, perché quest’ultimo materiale è un conduttore termico.

  • Controllare sempre la durata di vita dell’elmetto.

Le protezioni che hanno subito urti DEVONO sempre essere sostituite immediatamente. La conseguenza può infatti essere la perdita di buona parte dell’efficacia.

REQUISITI NORMATIVI PER LA PROTEZIONE DEL CRANIO

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PERFORMANCE DIVERSE PER UTILIZZI SPECIFICI

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GUIDA DEI MATERIALI

SPP (SPUNBOND POLYPROPYLENE)

In questo processo, si fondono i granuli di resina di polipropilene per poi estrudere la massa ottenuta mediante apposite filiere e ridurre il tutto in un filato continuo, che viene raffreddato e depositato senza un ordine preciso sopra un nastro d’appoggio, creando una base di tessuto non tessuto uniforme.

Queste fibre vengono assemblate termosaldando il filato depositatosi secondo uno schema casuale (senza aggiungere prodotti chimici).

Questo processo, detto “Spunbond” ha il vantaggio di conferire ai tessuti non tessuti un’eccezionale morbidezza, resistenza alla trazione e un’ottima traspirabilità.

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SMS (SPUNBOND + MELTBLOWN + SPUNBOND)

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Lo Spunbond + Meltblown + Spunbond o SMS è un tessuto trilaminato composto da uno strato di polipropilene non tessuto (Spunbond in polipropilene o SPP), uno strato di polipropilene saldato termicamente (Meltblown) e uno strato di polipropilene non tessuto (Spunbond).

La tecnica del MELT-BLOWN consiste nel soffiare aria calda su una resina termoplastica fusa ed estrusa attraverso una filiera lineare contenente centinaia di forellini, in modo da ottenere un nastro di tessuto non tessuto che aderisce automaticamente a fibre finissime.

La sua caratteristica principale è che si tratta di una fibra sottilissima. Di conseguenza, questo materiale si utilizza spesso come filtro per l’aria, i liquidi e le particelle.

Quando il MELT-BLOWN si combina con lo SPUNBOND per formare l’SMS, le funzionalità di entrambe le tecniche si riuniscono, consentendo di ampliare la gamma applicativa. In effetti, la combinazione di questi 2 materiali consente di riunire le caratteristiche e di compensare i punti deboli di entrambi (per esempio: resistenza meccanica limitata del MELT-BLOWN). L’SMS possiede eccellenti proprietà fisiche, inoltre funge in maniera eccellente da barriera contro le particelle solide e gli spruzzi di prodotti chimici, sempre mantenendo una buona traspirabilità.

MICROPOROSO

Il MICROPOREUX è un materiale tessile composto da uno strato di SPUNBOND in POLIPROPILENE e da uno strato microporoso laminato in polietilene, che lo riveste.

Questo processo permette di combinare il massimo della traspirabilità e del comfort con un livello elevato di protezione chimica, biologica e contro le particelle. Tessuto resistente, sottoposto a trattamento antistatico, non si sfilaccia.

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DUPONT™ TYVEK®

Il DuPont™ Tyvek® è un tessuto non tessuto prodotto esclusivamente da DuPont. È costituito da filamenti puri di polietilene ad alta densità disposti in maniera casuale e compressi, in modo da formare un tessuto non tessuto molto versatile, resistentissimo allo strappo, ma anche molto leggero e morbido. È permeabile all’aria e al vapore acqueo, ma repelle i liquidi acquosi e gli aerosol.

Forma una barriera protettiva eccellente contro le particelle fini e le fibre. Si sfilaccia pochissimo, inoltre è sottoposto al trattamento antistatico.

TECNOLOGIA DELLE CUCITURE

PUNTI A SOPRAGGITTO

Questa tecnica conferisce alle cuciture una robusta resistenza meccanica, sempre proteggendo contro gli spruzzi leggeri e contro le particelle secche.

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CUCITURE RIVESTITE CON BANDA TERMOINCOLLATA

Le cuciture interne sono rivestite da una banda termoincollata, che offre un’impermeabilità ottimale contro le polveri molto fini, i liquidi nebulizzati e le proiezioni intense di liquidi.

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PRINCIPI GENERALI DEL LAVORO IN ALTEZZA

Quando si lavora in altezza, la prima immagine che ci viene in mente è normalmente quella di una persona che utilizza un’imbracatura di sicurezza, ovvero un sistema di arresto della caduta. In realtà, questo è però l’ultimo metodo da considerare quando si pianifica la prevenzione. Prima di tutto, bisogna infatti cercare di eliminare il rischio di caduta, come previsto per esempio dai 9 principi generali di prevenzione descritti nel Codice del lavoro francese (articolo L. 4121-2).

EVITARE il Lavoro in Altezza - Si tratta di eliminare il rischio di caduta lavorando preferibilmente a terra, utilizzando attrezzi telescopici anziché una scala, di effettuare gli interventi necessari su una macchina solo dopo averla abbassata a livello del suolo o, per esempio, utilizzare i droni per ottenere una visuale dall’alto...
Certo è che, per eliminare l’esigenza di lavorare in altezza, può essere necessario modificare la posizione di lavoro o le procedure.

PREVENIRE la caduta utilizzando Dispositivi di Protezione Collettiva (DPC), come piattaforme, passerelle, parapetti, ponteggi,…

PREVENIRE la caduta utilizzando i Dispositivi di Protezione Individuale, ovvero dispositivi di trattenuta per impedire l’accesso alle zone a rischio di caduta dall’alto.
La logica della gerarchia delle misure di prevenzione privilegia le strutture permanenti anziché quelle temporanee, per quanto concerne la protezione collettiva.
Allo stesso modo, i DPC hanno la precedenza sui DPI.

LIMITARE la distanza e le conseguenze della caduta – utilizzando un dispositivo di Protezione Anticaduta, più precisamente un dispositivo di Arresto della Caduta. Quest’ultimo è costituito da un’imbracatura anticaduta, da un elemento di connessione anticaduta e da un punto di ancoraggio, per minimizzare la distanza di caduta e le conseguenze (in particolare la forza d’urto).

DPI anticaduta non impediscono alla persona di cadere, perciò i sistemi di Arresto della Caduta sono la soluzione meno indicata per la prevenzione nel caso dei lavori in altezza.

Si può ricorrere ai DPI anticaduta solo se non è possibile modificare la posizione di lavoro attuando piani più idonei, come per esempio le piattaforme individuali, oppure quando non si possono realizzare dispositivi collettivi.

È opportuno scegliere in primis quei sistemi Anticaduta che limitano al massimo la distanza di caduta: per esempio, un punto di ancoraggio situato direttamente sopra la testa, con un dispositivo di tipo retrattile, anziché un cordino con assorbitore a livello dei piedi.

COME INDOSSARE CORRETTAMENTE L'IMBRACTURA

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FASE 1 - PREPARAZIONE

Svuotare le tasche, in caso di caduta, anche l'oggetto più piccolo potrebbe essere causa di ferite.

Ispezionare l’imbracatura: controllare lo stato dell'imbracatura e individuare l’anello d’aggancio dorsale.

FASE 2 - BRETELLE

Prendere l'imbracatura dal punto di aggancio dorsale e districare le cinghie.

Controllare che le cinghie non siano attorcigliate e indossare l'imbracatura come se fosse una giacca.

FASE 3 - CINGHIA TORACICA

Chiudere e regolare la cinghia toracica

FASE 4 - CINGHIE COSCE

Chiudere le fibbie delle cinghie alle cosce e regolare in modo che sia possibile fare passare la mano, ma non il pugno.

FASE 5 - REGOLAZIONE

Regolare perfettamente l’imbracatura, perché un’imbracatura correttamente regolata può evitare eventuali lesioni in caso di arresto della caduta.

La chiusura deve essere pertanto ben salda, pur restando confortevole. Il punto di aggancio dorsale deve collocarsi fra le scapole. È possibile regolare la posizione del punto dorsale o della cinghia sternale verso l'alto o vero il basso, spostando la piastra dorsale.

Regolare quindi nuovamente le bretelle e le cinghie alle cosce.

I DIVERSI PUNTI DI AGGANCIO DELL'IMBRACATURA

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FATTORE DI CADUTA

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TIRANTE D’ARIA

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EFFETTO PENDOLO

L'effetto pendolo è un rischio che si presenta quando il punto di ancoraggio non è posizionato direttamente al di sopra dell'utente al momento della caduta. Il movimento oscillatorio che si produce rappresenta un rischio serio di urtare un ostacolo o una struttura adiacente.

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IL TRAUMA DA IMBRACATURA

DESCRIZIONE

Pur essendo ben equipaggiato e adeguatamente addestrato, chi lavora in altezza è sempre esposto a un rischio grave dopo un eventuale arresto della caduta.Se il soccorso non è tempestivo, si incorre presto nel rischio della sindrome da sospensione inerte, nota anche come “sindrome da imbracatura” (in inglese: Harness Hang Syndrome).

Le cinghie alle cosce comprimono le vene, inducendo l’accumulo del sangue nelle gambe. Questa compressione riduce la circolazione del sangue ossigenato verso il cuore, i reni e il cervello. Se è vero che ogni individuo reagisce in maniera diversa, gli studi confermano tutti che la sospensione prolungata con un’imbracatura e l’immobilità possono provocare la perdita di conoscenza in pochi minuti e, in assenza di trattamento adeguato, il decesso entro 30 minuti.

Per questi motivi, la sindrome da sospensione inerte costituisce un’emergenza medica e necessita di un trattamento medico adeguato, al fine di evitare i rischi che sopraggiungono quando si fa calare il lavoratore dalla posizione sospesa (ovvero l’afflusso ematico a livello de cuore).

PRIMI SINTOMI

Sensazioni di malessere, sudorazione, nausea, vertigini e accelerazione del battito cardiaco.

FATTORI AGGRAVANTI NOTI

Problemi cardiaci preesistenti, disidratazione, ipotermia, spossamento, immobilità.

SOLUZIONE

Per evitare la sindrome da sospensione inerte e guadagnare tempo per attuare il piano di soccorso, è consigliabile l’uso di cinghie antitrauma.

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RISCHIO DI CADUTA DEGLI OGGETTI

caschi industriali sono testati per assorbire gli urti e resistere alla perforazione, ma offrono solo una protezione minima contro il rischio di caduta degli oggetti.

  • L’impatto causato da un attrezzo in caduta libera è considerevole.
  • Li oggetti non cadono solo sulla testa!
  • Gli oggetti possono rimbalzare, non è possibile prevederne la traiettoria e quindi non si possono delimitare le zone a rischio.

CONSEGUENZA DELLA CADUTA DI UN OGGETTO

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Conformemente ai principi generali di prevenzione, È FONDAMENTALE METTERE IN SICUREZZA GLI ATTREZZI per impedire che cadano, anziché tentare di limitare le conseguenze della caduta.

Le cadute di oggetti sono fra le prime 3 cause di infortunio in cantiere

SOLUZIONE

Il casco non basta per proteggersi dalla caduta degli oggetti, È MEGLIO LEGARE GLI ATTREZZI IN SICUREZZA!

Utilizzare cordini per attrezzi.

PULIZIA, ISPEZIONI E MANUTENZIONE

MANUTENZIONE E STOCCAGGIO

  • STOCCAGGIO

Conservare i DPI in un locale aerato, al riparo dai raggi ultravioletti, dall’umidità e dagli ambienti corrosivi, preferibilmente in cassette o armadi per gli attrezzi.

  • PULIZIA

Pulire le cinghie e i componenti metallici con acqua e sapone, non utilizzare solventi chimici.
Lasciare asciugare al riparo dal sole e da qualsiasi fonte di calore.

IN CASO DI CADUTA

In caso di caduta, smaltire sistematicamente TUTTI i DPI della catena di sicurezza e verificare l’ancoraggio, in caso di ancoraggio fisso o linea di vita permanente. Determinati dispositivi, come quelli di tipo retrattile dotati di cavo, possono essere riparati presso i centri di manutenzione autorizzati dal produttore.

MAINTENANCE

I dispositivi tessili come le imbracature, i cordini, le corde o altri prodotti in metallo, come i connettori / moschettoni non si possono riparare, ma le apparecchiature meccaniche e altri prodotti possono essere sottoposti a una corretta manutenzione, al fine di garantire performance ottimali ed è possibile anche ripararli.

I DPI anticaduta non devono mai essere smontati, modificati o riparati dall’utente. La manutenzione deve essere sempre a cura di un centro di manutenzione autorizzato dal produttore.

  • Gli anticaduta retrattili con cavo o cinghia da 6m e +
  • I treppiedi
  • I verricelli

Contattateci per la manutenzione dei vostri Anticaduta meccanici

ISPEZIONI

A) VERIFICA PRIMA DELL’UTILIZZO

Prima di ogni utilizzo, l’utente stesso deve effettuare un controllo visivo. In pratica, deve analizzare lo stato di usura generale attenendosi a determinati criteri, in funzione del tipo di materiale.
In caso di dubbi, anche minimi, sullo stato di un DPI, è necessario rivolgersi a una persona competente e, se il dubbio persiste, procedere allo smaltimento

B) VERIFICA PERIODICA

PERCHÉ? Le regolamentazioni
I Dispositivi di Protezione contro le cadute dall’alto devono essere ispezionati periodicamente, con intervalli non superiori ai dodici mesi. Si tratta di un obbligo previsto dalla norma EN365 “Dispositivi di protezione contro le cadute dall’alto - Requisiti generali delle istruzioni per l’uso, la manutenzione, l’ispezione periodica, la riparazione, la marcatura e l’imballaggio”, ma è anche uno dei nostri requisiti in qualità di produttori.

Quest’obbligo è a carico dell’utente.

CHE COSA? Quali prodotti ispezionare

TUTTI i DPI anticaduta vengono ispezionati come previsto dalle norme pertinenti, perciò tutti i nostri Anticaduta Coverguard sono interessati: Imbracature di sicurezza - Cordini - Anticaduta mobili con corda - Anticaduta retrattili con cinghia e cavo - Connettori e moschettoni - Punti di ancoraggio - Treppiedi e verricelli per spazio confinato.

QUANDO? Frequenza delle ispezioni

Almeno una volta ogni 12 mesi. I 12 mesi si contano dalla data del primo utilizzo, che deve essere annotata nel registro di sicurezza. Se non è stata annotata la data della messa in servizio, si deve considerare la data di acquisto o di produzione.

Questo controllo è documentato e registrato.

Raccomandiamo di fare ispezionare i DPI anticaduta qualora si nutrisse anche il minimo dubbio e dopo utilizzi intensi.

CHI? Una persona competente

Come da EN365: “Una persona che conosca i requisiti vigenti riguardo alle ispezioni periodiche, nonché le raccomandazioni e le istruzioni del produttore applicabili al componente, al sottosistema o al sistema da verificare.” Effettuiamo l’ispezione dei nostri Anticaduta, contattate il vostro referente Coverguard!

COME? Il risultato

Il risultato delle ispezioni periodiche deve essere annotato in un apposito “registro di sicurezza”. Se il dispositivo non supera i controlli, è necessario procedere allo smaltimento. Il materiale dovrà essere distrutto.

I DIVERSI SISTEMI DI PROTEZIONE ANTICADUTA

SISTEMA DI TRATTENUTA

I sistemi di trattenuta sono studiati per eliminare il rischio di caduta, limitando i movimenti dell'utente, in modo che non possa accedere alle aree caratterizzate dal rischio di caduta. La lunghezza del cordino e la posizione del punto di ancoraggio devono essere determinati in modo che l'utente non possa accedere alla zona a rischio.

Questo è il più sicuro fra i sistemi che presentiamo qui, per ragioni evidenti: se il rischio di caduta è stato eliminato, sono stati eliminati anche il rischio di ferirsi durante l'arresto della caduta e la necessità di un intervento di salvataggio.

È importante accertarsi che il sistema di trattenuta limiti gli spostamenti dell'utente verso ogni altra zona che presenti un potenziale rischio di caduta.

Attenzione: i dispositivi di trattenuta non sono progettati per arrestare la caduta.

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DISPOSITIVO DI ARRESTO DELLA CADUTA

Questi sistemi arrestano la caduta nel momento in cui quest'ultima si verifica e garantiscono la sospensione dell'utente in seguito all'arresto della caduta.

Sono sempre composti da un punto di ancoraggio, un'imbracatura anticaduta e un connettore per limitare le forze che investono il corpo (assorbitore di energia) connesso all'imbracatura mediante il punto di aggancio A.

Se si utilizza un sistema d'arresto caduta, è necessario prevedere un piano di salvataggio per recuperare la persona in seguito alla caduta.

SISTEMA DI MANTENIMENTO DELLA POSIZIONE DI LAVORO

Questi sistemi offrono sostegno quando ci si trova a lavorare appoggiati: l'individuo non può scivolare o cadere sotto la zona in cui sta lavorando.

Si utilizzano normalmente sulle strutture verticali,come i tralicci, in modo da avere le mani libere per lavorare.

Con questi sistemi, si deve utilizzare in combinazione anche un sistema di arresto della caduta.

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LAVORO IN SOSPENSIONE

Tecniche d'accesso mediante corde. I sistemi di sospensione si utilizzano in genere per raggiungere posti difficilmente accessibili, come burroni, antenne...

Non si possono considerare adeguati alle postazioni di lavoro, salvo il caso in cui non sia possibile implementare dispositivi di protezione collettiva (per esempio per pulire facciate di difficile accesso).

LAVORO IN SPAZIO CONFINATO

Sistemi per mettere in sicurezza l’accesso agli spazi confinati, come fognature, cunicoli, fossati, ecc.

L'utente può scendere in sicurezza e protetto contro il rischio di caduta, per poi risalire rapidamente con l'aiuto di un secondo operatore, mediante un verricello.

Un sistema per spazi confinati consiste normalmente in un treppiede, un sistema anticaduta e un verricello di salvataggio.

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